La malattia secondo Edward Bach

Di Alfina Fichera

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La malattia secondo Edward Bach

Quando cerchiamo su Google un fiore di Bach, raramente ci fermiamo a chiederci chi fosse davvero Edward Bach, il medico inglese che ideò i celebri rimedi floreali. Dietro ogni essenza si nasconde una visione profonda, quella della malattia come linguaggio dell’anima, non come errore o nemico da combattere.

All’inizio del Novecento, mentre la medicina convenzionale si concentrava su virus, batteri e malfunzionamenti del corpo, Bach propose un’idea rivoluzionaria, il sintomo come messaggio interiore che invita a ristabilire armonia tra pensieri, emozioni e corpo.

In questo articolo esploreremo la filosofia e le intuizioni di Edward Bach, la sua visione profonda della malattia e le implicazioni che il suo pensiero può avere ancora oggi. Comprendere il disagio come occasione di consapevolezza e trasformazione è un passo verso una salute più completa e integrata.

Chi è il Dr Edward Bach

Edward Bach nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, vicino a Birmingham. Trascorre l’infanzia tra le verdi colline del Galles, e fin da bambino dimostra un forte legame con la natura e il desiderio di aiutare gli altri. Si laurea in medicina al University College di Londra e si distingue per intelligenza e dedizione.

Nei primi anni della sua carriera, Edward Bach lavora come patologo, batteriologo e medico ospedaliero, unendo la pratica clinica alla ricerca. Nonostante il successo, si sente limitato da una medicina che cura il corpo ma trascura la persona nella sua totalità.

Per Edward Bach, alla base del malessere c’è una perdita di unità interiore, un disaccordo tra pensiero, emozione e vita fisica.

La crisi che cambiò tutto

Durante un intervento chirurgico, Bach è colpito da una grave emorragia interna, operato d’urgenza, gli viene diagnosticato un tumore alla milza e i medici gli danno pochi mesi di vita. Invece di arrendersi, Edward Bach decide di dedicare il tempo che gli resta a una nuova ricerca.

Nella mente del Dr Bach prende forma una nuova visione, la malattia non è un nemico da combattere, ma un messaggio da ascoltare. Contro ogni previsione sopravvive ai tre mesi di prognosi e, da quel momento, abbandona la medicina ospedaliera per dedicarsi alla natura.

Inizia a raccogliere fiori e piante selvatiche, preparandone infusi solari e sperimentandone gli effetti su se stesso e sui suoi pazienti. Bach lascia il mondo terreno il 27 novembre 1936, dopo aver completato il sistema dei 38 fiori di Bach, che ancora oggi ispira milioni di persone nel mondo. La sua casa di Mount Vernon, nel Berkshire, è oggi sede del Bach Centre.

La filosofia di Edward Bach

Il pensiero di Bach è che ogni disturbo fisico origina da una radice emotiva ed energetica. Quando un’emozione come paura, rabbia o scoraggiamento si prolunga, indebolisce le difese naturali del corpo, aprendo la strada alla malattia.

Bach credeva che curare davvero significava ristabilire armonia tra mente e spirito, perché solo da lì può nascere la guarigione fisica.

“La malattia è, nella sua vera essenza, il risultato di un conflitto fra Spirito e Mente, e perciò non può essere sconfitta se non con uno sforzo spirituale e mentale.”

Edward Bach

Secondo il medico inglese, i sintomi sono indicatori preziosi di un disagio interiore e non devono essere soppressi, ma ascoltati e compresi. Da questa filosofia nasce il suo sistema di rimedi floreali, ciascuno collegato a uno stato emotivo preciso.

Il linguaggio dei fiori

Il Dr Bach intuì che ogni fiore possiede una sua vibrazione vitale, una frequenza capace di riequilibrare le disarmonie emotive dell’essere umano. I suoi 38 rimedi corrispondono ad altrettanti stati interiori: paura, incertezza, solitudine, scoraggiamento, e così via.

Il loro effetto non è chimico, ma energetico. I fiori agiscono come strumenti di “riaccordatura”, riportano la persona in risonanza con la propria essenza più autentica. Trasformare paura in fiducia, confusione in chiarezza o scoraggiamento in speranza è per Bach, il vero processo di guarigione.

L’attualità del pensiero di Bach

A quasi un secolo di distanza, il messaggio di Edward Bach è più attuale che mai. In un mondo segnato da stress e frammentazione interiore, la sua visione ci ricorda che la salute è un equilibrio dinamico tra mente, cuore e spirito.

La malattia nella prospettiva di Bach, non è un castigo, ma un invito al cambiamento. Ritrovare la propria armonia significa tornare in contatto con ciò che siamo davvero, al di là dei ruoli e delle maschere quotidiane.

Applicare la visione di Edward Bach oggi significa imparare ad ascoltare i segnali del corpo e delle emozioni senza giudizio. Ogni tensione o sintomo può essere visto come una richiesta di attenzione da parte dell’anima.

Trasformare la disarmonia in stabilità

Invece di combattere ciò che non và, Bach suggerisce di accogliere con compassione i propri stati interiori. Ascoltando il proprio essere, apre la strada a un processo di trasformazione che non elimina la sofferenza, ma la integra e la trasforma in consapevolezza.

La vera guarigione, secondo Bach, non è eliminare il dolore ma comprenderne il significato e i suoi rimedi floreali diventano strumenti per sostenere questo cammino di crescita.

Assumere un rimedio o una miscela, non è solo un atto terapeutico, ma un gesto di presenza verso sé stessi. Accogliere le proprie emozioni, riconoscerle e lasciarle trasformare è un processo dolce ma profondo, che riporta alla sensazione di unità interiore.

La malattia come via di ritorno a sé

Rileggendo le opere di Bach, emerge una visione della salute come un processo di riconnessione dove la malattia non è un errore, ma bensì un linguaggio attraverso cui l’anima ci parla. Nel cuore del pensiero di Bach c’è un invito alla responsabilità interiore, imparare ad ascoltare il proprio mondo emotivo con curiosità, non con paura.

Ogni disagio emotivo racchiude un messaggio, se accolto diventa un’occasione per conoscersi e crescere. Non si tratta di aderire a un dogma, ma di aprirsi a un’esperienza personale, fatta di osservazione e presenza. Anche un percorso semplice, come quello dei rimedi floreali, può diventare un cammino di consapevolezza se affrontato con rispetto e sincerità.

Per approfondire questo cammino può essere interessante scoprire quando fanno effetto i fiori di Bach poiché tempi e modalità di risposta variano secondo la sensibilità di ciascuno.

“La malattia, se interpretata con saggezza, può diventare un’occasione di consapevolezza e di rinascita”.

Ascoltarsi. Accogliersi. Trasformarsi.

Se senti che è arrivato il momento di ascoltare più a fondo te stesso, i fiori di Bach possono essere un delicato punto di partenza. Ogni essenza parla il linguaggio delle emozioni e può accompagnarti nel riscoprire equilibrio e serenità.

Vuoi saperne di più o ricevere una consulenza personalizzata? Scopri come i rimedi floreali possono sostenerti nel tuo percorso di benessere consapevole.

ATTENZIONE! I fiori di Bach non sono un presidio medico e non sostituiscono la consulenza o il trattamento di un professionista sanitario. Si consiglia di consultare il proprio medico prima di una consulenza con un esperto di fiori di Bach, specialmente in condizioni mediche presenti. Lo scopo dei rimedi di Bach è di supporto al benessere generale.

Domande Frequenti

Chi era Edward Bach?

Medico inglese nato nel 1886, Bach è considerato un pioniere della medicina olistica. Creò un sistema di 38 rimedi floreali basato sull’idea che la malattia rifletta uno squilibrio interiore. La sua visione integrava scienza, natura e spiritualità. Bach prediligeva una visione di cura che prendeva in considerazione la persona nella sua totalità, mente, corpo e spirito, anticipando l’approccio olistico moderno.

Qual è l’idea centrale di Edward Bach?

Secondo Bach, la vera guarigione nasce dall’armonia interiore. Le emozioni negative, come paura, rabbia o scoraggiamento, generano squilibri che si riflettono sul corpo. La malattia, quindi, è un messaggio dell’anima che invita a ritrovare equilibrio. Per questo Bach vedeva la guarigione non come la soppressione di un sintomo, ma come un processo di consapevolezza e trasformazione interiore.

Cosa sono i fiori di Bach?

I fiori di Bach sono 38 rimedi naturali ricavati da piante e fiori selvatici. Ogni rimedio corrisponde a uno stato emotivo, ad esempio paura, incertezza o tristezza, e aiuta a ristabilire Serenità e equilibrio interiore. Ad esempio, chi vive momenti di forte indecisione può trarre beneficio da Scleranthus, fiore che aiuta a ritrovare chiarezza e stabilità interiore. Non agiscono sul corpo fisico, ma a livello sottile ed energetico.

Quando fanno effetto?

Il tempo varia da persona a persona. In alcuni casi i benefici si percepiscono in pochi giorni, in altri servono settimane di uso costante. L’efficacia dipende dalla profondità del disagio e dalla capacità di ascoltare sé stessi.

I fiori di Bach sostituiscono le cure mediche?

No, i fiori di Bach non sostituiscono le terapie mediche. Sono un supporto complementare, non una terapia sostitutiva. Agiscono sul piano emotivo, aiutando la persona ad affrontare meglio stress, tensioni o paure. Bach stesso invitava a non rinunciare alla medicina, ma a integrarla con un approccio più consapevole e armonico. L’obiettivo è favorire un equilibrio globale, non sostituire la cura fisica.

Come scegliere i fiori di Bach più adatti alle proprie esigenze?

La scelta dei fiori di Bach si basa sull’ascolto del proprio stato emotivo del momento. È importante chiedersi “come mi sento in questo momento?”. In base alle risposte, si individuano le essenze più adatte, anche con l’aiuto di un consulente certificato, che può aiutare a creare una miscela personalizzata.

Edward Bach, The Essential Writings of Dr Edward Bach, 2005 Edward Bach, Heal Thyself, 1931 Edward Bach, The Twelve Healers and Other Remedies, 1933

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